ANTONIO DELLA GUARDIA / FEDERICA DI CARLO / FEDERICA DI PIETRANTONIO / MARIA DI STEFANO / ALESSANDRA FERRINI / VALERIO ROCCO ORLANDO / POLISONUM
Complessità. Sostantivo plurale
MLAC - MUSEO LABORATORIO ARTE CONTEMPORANEA / ROMA / MAGGIO-LUGLIO 2023
/comunicato stampa
Il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea è lieto di annunciare Complessità. Sostantivo plurale, esposizione collettiva a cura di dionæa., duo curatoriale fondato nel 2019 da Veronica He e Pia Lauro.
Rileggendo in chiave metaforica la centralità del Museo all’interno della Città Universitaria, la mostra vuole riflettere sulla specificità della ricerca artistica in relazione alle altre discipline del sapere. Per questo motivo, sono state messe in dialogo le visioni di sette artisti giovani e mid-career, protagonisti della scena contemporanea italiana e internazionale, il cui percorso si è contraddistinto per lo sconfinamento fra le discipline come metodo e oggetto d’indagine: Antonio Della Guardia, Federica Di Carlo, Federica Di Pietrantonio, Maria Di Stefano, Alessandra Ferrini, Valerio Rocco Orlando, Polisonum.
Il titolo dell’esposizione allude alla complessità degli universi di senso messi in atto dalle opere degli artisti e alla complessità così come intesa nella teoria del sociologo francese Edgar Morin: se «noi siamo educati a una iper-semplificazione, che scarta tutto ciò che non rientra nello schema della riduzione, del determinismo, della decontestualizzazione» (E. Morin, La sfida della complessità, 2017), allora la complessità è la sfida che abbiamo di fronte.
Partendo dall'idea che la complessità è uno strumento di analisi e di comprensione di ogni aspetto riguardante la nostra vita, va ad affermarsi negli anni Ottanta del XX secolo un movimento trasversale che coinvolge le scienze nella loro interezza e che vede l’affermarsi di un approccio transdisciplinare, grazie al quale le diverse aree del sapere (quali la scienza, la fisica, ma anche l’antropologia, la pedagogia, etc) vengono messe in relazione ponendo in evidenza i collegamenti in essere fra loro, all’interno di un sistema totale senza confini stabili tra le discipline stesse.
In questo senso, la transdisciplinarità, non va intesa come una nuova disciplina in senso stretto, ma una nuova ‘attitudine’, un nuovo approccio intellettuale, culturale, pedagogico e operativo, per costruire conoscenza diversamente.
Le ricerche in mostra nascono da questa prospettiva obliqua, da visioni multidisciplinari: Antonio Della Guardia presenta disegni inediti che prendono origine dalla relazione fra le pratiche teatrali e le politiche del lavoro aziendale e incitano all’emancipazione dall’estetiche comportamentali del potere; Federica Di Carlo, attraverso la sua scultura, rievoca lo spazio astrale e la nostra connessione con esso, immaginando di poter raccogliere delle vere stelle cadenti; Federica Di Pietrantonio pone la questione della dimensione pubblica o privata dello spazio, adottando nelle sue pitture un linguaggio derivato delle nuove tecnologie; Maria Di Stefano, attraverso un racconto fotografico dedicato ai Sami, svela la dialettica tra identità ancestrale e contemporanea, tra globalizzazione e capitalismo culturale; Alessandra Ferrini riattiva il dato storico e la nostra consapevolezza attraverso una rilettura dello statuto dell’immagine manipolata o censurata del leader della resistenza libica Omar al-Mukhtar; Valerio Rocco Orlando sperimenta modelli alternativi di trasmissione del sapere, nati dall’attivazione di pratiche comunitarie condivise, che conducono alla nascita di opere eterogenee di cui le due fotografie in mostra; Polisonum, a partire dalla rielaborazione del Bolero di Ravel, indaga il rapporto tra organi uditivi e cervello, memoria e organizzazione dei suoni.
Complessità. sostantivo plurale propone quindi un discorso corale e polifonico, nel quale le opere tessono un dialogo tra loro, con lo spazio, con il fruitore, volto a far emergere la complessità come paradigma interpretativo multidisciplinare.
In occasione della mostra sarà realizzata una pubblicazione dedicata all’esposizione, edita da DITO Publishing.
/ Complessità. Sostantivo plurale / a cura di dionæa. / Museo Laboratorio Arte Contemporanea / Roma, 2023
/ Complessità. Sostantivo plurale / a cura di dionæa. / Museo Laboratorio Arte Contemporanea / Roma, 2023
/exhibition view by Giorgio Benni
/rassegna stampa
Complexity Education Project / Antonella Sbrilli / 21 maggio 2023 / link
/ ANTONIO DELLA GUARDIA / FEDERICA DI CARLO / FEDERICA DI PIETRANTONIO / MARIA DI STEFANO / ALESSANDRA FERRINI / VALERIO ROCCO ORLANDO / POLISONUM
/ ANTONIO DELLA GUARDIA / FEDERICA DI CARLO / FEDERICA DI PIETRANTONIO / MARIA DI STEFANO / ALESSANDRA FERRINI / VALERIO ROCCO ORLANDO / POLISONUM
/ANTONIO DELLA GUARDIA
La sua ricerca si focalizza sui condizionamenti imposti dal lavoro contemporaneo sul corpo, sui processi cognitivi e sulle sfere più intime della vita privata, rilevandone i segni e allo stesso tempo immaginando forme e strategie poetiche di emancipazione condivisa.
Tra le sue mostre personali recenti: Per un prossimo reale, Fondazione Pastificio Cerere, Roma (2021); La luce dell’inchiostro ottenebra, Galleria Tiziana Di Caro, Napoli (2018); Index, Studioconcreto, Lecce (2018).
Tra le sue mostre collettive: Una boccata d’arte, Fondazione Elpis, Morgex (2022); Burning Speech, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2021); There is no time to enjoy the sun, Fondazione Morra Greco, Napoli (2021); The corrosion of character, l’uomo flessibile, Izolyatsia Platform for Cultural Initiatives, Kiev (2019); Samoupravna interesna zajednica u galeriji waldinger, Galleria Wladinger, Osijek (2018); Mind the gap, Associazione Barriera, Torino (2018); Sensibile comune, le opere vive, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2017); Disio, nostalgia del futuro, La Caja, Caracas (2017).
Antonio Della Guardia / Appunti per un atto coreografico di depotenziamento del corpo / 2023 / china su carta / 40x33 cm / courtesy dell'artista e Galleria Tiziana Di Caro, Napoli
Lavora tra Milano e Roma. I suoi lavori sono stati esposti in musei e collezioni nazionali ed internazionali. Arte e scienza si incontrano spesso all’interno della sua ricerca, dove, l’osservazione degli equilibri del mondo ne è la base. Indagando i limiti e le connessioni tra esistenza, essere umano e natura da anni affronta la tensione che si genera tra questi. Collabora spesso con gli scienziati e fisici dei vari centri di ricerca nel mondo per la realizzazione delle sue opere. Non utilizza un media specifico, ma costruisce mondi nei quali immergersi, installazioni ambientali dove l’elemento naturale come la luce, l’acqua, la gravità o l’energia di particelle cosmiche, subentra nel completamento dell’opera stessa.
I suoi lavori sembrano raccontare zone d’interferenza che diventano per l’artista materiale d’indagine e riflessione per significati poetici.
Mostre principali: Volevo il Sole, PostmastersRoma Gallery, Roma; Io Dico Io, La Galleria Nazionale, Roma; The Quest for Happiness – Italian Art Now, Serlachius Museums, Mänttä; Passione, Mart, Museo d'arte moderna e contemporanea di Rovereto con Fondazione VAF, Rovereto; Post-Water, Museo Nazionale della Montagna, Torino; We Lost The Sea, Arsenale della Marina Regia, Palermo; Waves, L’Ascensore, Palermo; Women, GABA.MC Museum; Encovention Europe: Art to Trasform Ecologies, 1957-2017, Museum De Domijnen, curated by Sue Spaid, Sittard; Inscape Rooms-La vita della mente, Istituto Svizzero, Roma; The sea is blue because you want to know why the sea is blue, Tour de la Babote, Bureau des Arts et Territoires, Montpellier; Museo MASS MoCA, North Adams; Francesco Fabbri per le arti contemporanee, Villa Brandolini, Pieve di Soligno; There is no place like home, Roma; Crossover, MAXXI Museo, Roma; Transfusioni #2-Federica Di Carlo/Luca Maria Patella, Fondazione Archivio Menna-Binga, Roma; Centre d'Art Santa Monica, Barcellona; From the City, Galleria A plus A, Venezia; Art is Real, una collezione impermanente, Palazzo Pasquino, Roma; Palomar; Arte nel giardino di Irene Brin, Galleria Nazionale d’arte moderna, Roma; Un’opera per il castello, Museum Castel Sant’Elmo, Napoli.
FEDERICA DI CARLO / Sidereus / 2021 / roccia marina con cattura in alluminio, 14x25x27 cm, courtesy dell’artista
Vive e lavora a Roma. Studia Pittura presso RUFA – Rome University of Fine Arts laureandosi nel 2019, e svolge la sua ricerca-tesi spending free time presso KASK (Ghent, Belgium). Nel 2017 viene selezionata per Mediterranea 18 Young Artists Biennale e l’anno successivo entra a far parte di Spazio In Situ, artist-run space e spazio condiviso di co-working situato nel quartiere periferico romano di Tor Bella Monaca. Nel 2020 vince con l’opera does the body know il premio speciale Emergenti di Fondazione Cultura e Arte, XIII edizione del Talent Prize promosso dalla rivista Inside Art, Premio che la vede tra i finalisti anche nelle successive edizioni del 2021 e 2022. Sempre nel 2021 viene selezionata da NAM - Not a Museum per la residenza Superblast presso Manifattura Tabacchi (Firenze) con il progetto not so far away. Nel 2022 ha partecipato a VRAL #49 nell’ambito del Milan Machinima Festival ed è stata invitata a presentare il suo lavoro al MEET – Digital Culture Center di Milano in occasione del convegno internazionale The New Atlas of Digital Art. Nel 2023 riceve l’invito per una residenza presso SODA - School of Digital Arts (Manchester) in collaborazione con Quadriennale Roma.
Dal 2018 nasce la collaborazione con Andrea Frosolini, che dà vita ai progetti ISIT (progetto editoriale indipendente e piattaforma curatoriale) e alla coppia artistica AFFDP. Di Pietrantonio ha esposto in spazi privati ed istituzionali, tra cui Manifattura Tabacchi (Firenze), Las Palmas (Lisbona), Una Vetrina (Roma), Temple University Gallery (Roma), The Gallery Apart (Roma), Spazio In Situ (Roma), TILT (Renens, Svizzera), GAM – Galleria d’Arte Moderna (Roma), Virginia Bianchi Gallery (online), Adiacenze (Bologna), ADI Design Museum (Milano). Tra le mostre personali si segnalano in particolare everynight i try to find the light but sometimes it’s too cold presso la Fondazione smART – polo per l’arte di Roma (2022), il duo show con Andrea Frosolini dumpster love youself presso Adiacenze a Bologna, il progetto lost in myst a Celleno (VT) (2021) e my life as yours da The Gallery Apart Roma (2020).
Federica Di Pietrantonio / how can i define borders if i dont acknowledge space 01-02 / 2022 / smalto su tela, 200×200 cm, courtesy dell’artista e The Gallery Apart, Roma
È un'artista multimediale italiana. Dopo la laurea in Storia dell'Arte alla Sorbonne e un master in Fine arts alla UCA si trasferisce negli Stati Uniti per lavorare come assistente fotografa di Richard Kern a New York e come artista in residenza a Esmoa, Los Angeles. Nel 2021, con il progetto This Is Us vince il Bando “Lazio Contemporaneo” ed espone a Roma su 35 pannelli pubblicitari lungo la linea del tram 19 (30/09/2021-20/12/2021). Nel 2022 vince l'Italian Council e attualmente prosegue il suo lavoro a Parigi. Nel 2023 è l'artist in residence presso l'Université Paris 8.
Tra le mostre a cui ha partecipato: Babies Are Knocking, Studio Stefania Miscetti, Roma (2021); Digitalive - Romaeuropa Festival, Mattatoio, Roma (2019); Poesia e destino, La fortuna italiana di Werther, Casa di Goethe, Roma (2019); SHE DEVIL X, Studio Stefania Miscetti, Roma (2018); Incontrarmi sott'acqua, One Room, Roma (2018); Entertainment, Una Vetrina - The Indipendent MAXXI, Roma (2018); No Human Traces, Avenue 50, Los Angeles (2017). Nel 2023 ha esposto presso: Galleria Vasli Souza (Oslo), Studio Stefania Miscetti (Roma), a Mzin (Lipsia), The Room (Parigi).
Maria Di Stefano / Tana Bru / 2019 / proiezione di fotografie analogiche / 6’52” / loop / courtesy dell’artista
Vive e lavora a Londra. È un’artista, ricercatrice ed educatrice. Sperimentando con l’ibridazione e l’espansione del film documentario, lavora con immagini in movimento, installazione, formati dialogici, editoriali, collaborativi e pedagogici. La sua ricerca è impegnata a mettere in discussione le eredità del colonialismo e del fascismo italiani con un interesse specifico per le relazioni passate e presenti tra l’Italia e la regione mediterranea. Vincitrice del Maxxi Bvlgari Prize 2022 e dell’Experimenta Pitch Award al London Film Festival 2017, il suo lavoro è stato protagonista di mostre internazionali tra cui: 5º Biennale di Casablanca (2022-23), ar/ge kunst (Bolzano, 2022, solo show), Manifesta 13 Paralléles du Sud (Marsiglia, 2020), Museion (Bolzano, 2020), Sharjah Film Platform (Emirati Arabi Uniti, 2019), 16º Biennale di Istanbul (collaterale a Depo, 2019), Manifesta 12 Film Programme (Palermo, 2018), Villa Romana (Firenze, 2019, solo show), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino, 2018, 2020, 2021). Ferrini è, inoltre, una dottoranda alla University of the Arts London e Research Fellow alla British School at Rome. Ha pubblicato internazionalmente, e ha contribuito a Everything Passes Except the Past - Decolonizing Ethnographic Museums, Film Archives and Public Space a cura di Jana Haeckel per Sternberg Press (2021).
Alessandra Ferrini / Sight Unseen / 2019 / video HD / 19′ / courtesy dell’artista
È artista, docente di Drammaturgia multimediale all’Accademia di Belle Arti di Brera, all’Accademia di Belle Arti di Roma, al Politecnico delle Arti di Bergamo, e dottorando in Ingegneria dell’Architettura e dell’Urbanistica alla Sapienza Università di Roma.
Attraverso pratiche che spaziano dai workshop alle videoinstallazioni, la sua ricerca assume l’arte come processo di analisi e conoscenza reciproca ed esplora l’osmosi tra istituzioni, musei, accademia e sfera sociale.
Nel corso degli anni ha attivato collaborazioni con il filosofo Jean-Luc Nancy, il compositore Michael Nyman, gli artisti Gilbert & George, Ugo Rondinone e Liam Gillick, gli attori Saleh Bakri e Alba Rohrwacher, il sociologo Boaventura De Sousa Santos, e lo psicoanalista Luigi Zoja.
Nel 2009 vince il premio ISCP New York, nel 2014 riceve una International Artist Fellowship al MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art Korea, e nel 2016 viene insignito del Kunstpreis VAF Stiftung.
Grazie al sostegno del Ministero della Cultura, nell’ambito del programma Italian Council, nel 2021 Valerio Rocco Orlando fonda una scuola indipendente, internazionale e transdisciplinare, attraverso la creazione di una piattaforma digitale e il recupero di un immobile concessogli dal Comune di Matera per trent’anni.
Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, tra cui: A. M. Qattan Foundation, Ramallah; Centro de Arte Contemporáneo Wifredo Lam, L’Avana; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Fundação Calouste Gulbenkian, Lisbona; La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; MACRO, Roma; MAGA, Gallarate; Mart, Rovereto; Museo del Novecento, Milano; MUSMA, Matera; Nomas Foundation, Roma; VAF Stiftung, Francoforte sul Meno; Villa e Collezione Panza, Varese.
Valerio Rocco Orlando / 14.12 (Roma), 2011 / 01.05 (La Habana), 2012 / c-print / 70x100cm / courtesy l’artista e collezione privata, Roma
È un duo di ricerca artistica che utilizza il suono come metodo di indagine per esplorare le metamorfosi dei luoghi nella storia e nella contemporaneità.
Si distingue per la sua ricerca volta all’ascolto e all’interpretazione degli spazi attraverso installazioni e performance. Il collettivo è composto da figure che fondono discipline diverse - come arti visive, ingegneria del suono e tecnologia; pone al centro della propria pratica artistica il rapporto con lo spazio e il flusso sonoro che lo abita.
I lavori di Polisonum sono presentati a The Others Art Fair (Premio miglior opera inedita), i8ArtVerona, SetUp Contemporary Art Fair, Digitalive Romaeuropa Festival, Talent Prize 2018 (Premio Speciale “Utopia”), Periferico Festival 2018, Blooming Festival 2018 Palazzo Pallavicini, Galleria Alessio Moitre, Fondazione Volume, RAM - Radioartemobile, Kunst Halle Sankt Gallen, Una Boccata D’Arte 2021, Ambasciata Italiana presso la Santa Sede, Lunigiana Land Art 2022.
Polisonum / My persistent quest for Bolero / 2020 / sound composition, speaker, cavo audio bipolare / courtesy Polisonum